che comincia malissimo, che comincia afoso appiccicoso nervoso, che comincia di storto come la luna a mezzo percorso verso la perfezione del cerchio, che comincia e preferirei finisse in fretta per saltare l'herpes che mi ha invaso il labbro e mi costringe a non sorridere.
che comincia e alla fine nulla posso fare se non viverlo. al meglio al peggio, sta a me, sta al caso, sta anche all'herpes che insomma, un po' condiziona, capirete.
Di oggi un anno fa, mi preparavo a prendere una pausa consistente dall'ufficio, durante la quale speravo nella famosa bacchetta magica che avrebbe risolto le cose in mia assenza per permettermi di godere delle soluzioni al mio ritorno.
Egoismo? Fancazzismo? No, lucida e sudata stanchezza dopo due anni di speranze e tentativi di cambiamento che avevano ahimè prodotto in serie: una defezione per sempre della collega pazza - questo devo confessare che non aveva causato squilibri negativi sulla mia spiche, anzi! ma un caduto è sempre un caduto in fondo, anche se pazzo...; una defezione neanche troppo gentilmente indotta della collega amata -e questo invece mi aveva profondamente turbata, perchè non intravedere più il suo leggero ed esotico profilo mi ha intristita a lungo; un'ultima e funzionale defezione del collega creativo, i cui baffi incolti facevano da diffusore all'odore alcolico che incautamente portava con sè...
Tant'è.
Di oggi eccomi qua, ufficio vecchio, postazione nuova, capo vecchio, collega nuova.
Mh. Non so se avrei preferito il contrario...
Lei è asciutta, truccata e in rigoroso tacco 12. In questa calda stagione cittadina, sotto i vestiti provvidamente micronizzati causa calura -meglio allargare la scollatura che decorare le ascelle di sudore...-, s'intravede il seno più piccolo della storia del seno. Che culo, penso, non cadrà mai vittima della forza di gravità! Sorride rumorosa e chicchiera sovente e volentieri e quasi sempre, direi.
Qualcosa non mi convince, ma sono indecisa se attribuire il dubbio amletico a certe sparate insensate durante le riunioni -che fanno seriamente dubitare della materia grigia presente o assente dentro di Lei- o al suo continuo rendermi edotta sulle sue funzionalità intestinali. Comprendo il cruccio profondo del suo ostile rapporto con l'attività in questione, ma ho difficoltà a giustificare la sua necessità di rendermi partecipe quasi giornalmente delle sue alterne sconfitte...
Capirete che: capo vecchio, problemi vecchi, collega nuova, problemi intestinali, herpes, insomma, di luglio si parte un po' costretti.